sulla politica

possiamo postare qui degli argomenti di natura pastorale-sociale. Un articolo interessante più esssere quello del dott. Fallisi su "La voce di San Corrado" riguardo l'impegno dei cattolici in politica.
Dunque chi ha materiale o chi ne trova faccia avere qui in modo che i migliori possiamo postarli poi anche in pachinoglobale.
Grazie della vostra collaborazione

prendo subito la palla la balzo.

Il 6 e 7 giugno nella nostra città si terranno le elezioni amministrative per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale. Ancora una volta la città di Pachino torna alle urne per eleggere i propri amministratori che da dieci anni non riescono a portare a termine il loro mandato alla scadenza naturale.
Poiché le elezioni comunali riguardano tutti noi cittadini, crediamo opportuno far giungere alcuni messaggi ad ogni persona che ha a cuore il bene di questo territorio e lo facciamo in quanto “cristiani” e in quanto responsabili del bene della nostra comunità.
I nostri messaggi non sono e non vogliono essere delle opinioni politiche, sono delle riflessioni tratte dai documenti ufficiali della Chiesa, che sempre si è posta il problema della presenza e dell’impegno dei fedeli cattolici in politica.
Quando si svolgono delle elezioni amministrative tutti siamo impegnati direttamente o indirettamente come candidati o come elettori, per cui crediamo sia indispensabile conoscere alcuni capisaldi dell’essere cattolici impegnati in politica. Questi capisaldi li troviamo in diversi documenti conciliari e soprattutto nella “Nota Dottrinale” del 2002, pubblicata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede riguardante l’impegno e il comportamento dei cattolici nella politica. Vediamone alcuni:

I
Per animare cristianamente l’ordine temporale, nel senso di servire la persona e la società, i fedeli laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla “politica”, ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, amministrativa,culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune.
L’opinione non poco diffusa che la politica sia un luogo di necessario pericolo morale, non giustificano minimamente né lo scetticismo né l’assenteismo dei cristiani per la cosa pubblica.

II
Una politica per la persona e per la società trova la sua linea costante di cammino nella difesa e nella promozione della giustizia, intesa come “virtù” alla quale tutti devono essere educati e come “forza” morale che sostiene l’impegno a favorire i diritti e i doveri di tutti e di ciascuno, sulla base della dignità personale dell’essere umano.

III
Nell’esercizio del potere politico è fondamentale lo spirito di servizio, che solo, unitamente alla necessaria competenza ed efficienza, può rendere “trasparente” o “pulita” l’attività degli uomini politici, come del resto la gente giustamente esige.

IV
Oggi sentiamo tutti come priorità che i fedeli laici devono testimoniare quei valori umani ed evangelici intimamente connessi con l’attività politica stessa, come la libertà e la giustizia, la solidarietà, la dedizione fedele e disinteressata al bene di tutti,lo stile semplice di vita, l’amore preferenziale per i poveri e gli ultimi.

V
Stile e mezzo per realizzarsi di una politica che intenda mirare al vero sviluppo umano è la solidarietà: cioè la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune; ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché “tutti siamo veramente responsabili di tutti”.

Ecco queste sono “alcune questioni” che si pongono ai cittadini cattolici nella società.
Da queste “questioni” sorge il dovere di tutti i cittadini in quanto tali alla partecipazione.
Partecipare significa dare ognuno il nostro contributo per scegliere i nostri amministratori che più e meglio si richiamano ai valori sopra riportati.
Dipende tutto da noi!... Se la nostra partecipazione è responsabile potremo sconfiggere la paura, la preoccupazione per quanto di problematico stanno vivendo le nostre comunità civili. Tutti con il nostro voto responsabile possiamo sconfiggere l’indifferenza, il silenzio, l’assuefazione al peggio; possiamo impedire, con scelte responsabili dei nostri amministratori, che si affievolisca sempre più:
. Il senso e la ricerca del “bene comune” oscurato dal solo interesse privato;
. Il valore della “legalità” e dei diritti in ogni aspetto della vita privata e pubblica;
. la coscienza “del territorio” come casa di tutti e per tutti;
. il continuo e comune discernimento morale tra ciò che è bene e ciò che è male.

La mancanza di questi valori in molti lascia spazio al clientelismo umiliante, alla sopraffazione dilagante, alla violenza efferata, al condizionamento mafioso, mentre in altri provoca paura, rassegnazione, insicurezza sociale, disaffezione alla partecipazione sociale e politica fino a determinare l’esodo di molti dalla politica per lasciarla in mano ai “soliti pochi”.
E’ giunto il momento di svegliarci dal sonno della rassegnazione, della paura, del silenzio complice, per dare con il nostro voto responsabile e libero una svolta significativa di cambiamento e di rinnovamento.

Paolo Fallisi

DALLA PAURA “ ALLA RESPONSABILITÀ”
Lettera aperta
Noi, Sacerdoti e Religiosi, presenti nel territorio di Barcellona P.G., Castroreale e
Merì, in piena comunione con il nostro Arcivescovo, sentiamo il bisogno e
l’urgenza di far giungere questa lettera ad ogni persona che ha a cuore il bene di
questo territorio, ma particolarmente a tutti i fratelli e le sorelle delle nostre
comunità che condividono la fede nel Signore, crocifisso e risorto.
E lo facciamo in quanto “cristiani” discepoli di Gesù e in quanto responsabili e
guide di comunità.
Vi scriviamo perché ci sentiamo interpellati da una serie di eventi accaduti
ultimamente in mezzo a noi:
 L’omicidio di Nasari.
 Le ultime “operazioni” della Magistratura e delle Forze dell’Ordine.
 La denuncia del nostro Arcivescovo Mons. La Piana sulla massoneria e
sul malessere della nostra provincia e il suo accorato appello a
rialzarci insieme.
Non ultime ci interpellano, in questo tempo quaresimale, le parole di Gesù alle
nostre comunità: “Convertitevi e credete nel Vangelo”.
Vi scriviamo perché siamo consapevoli del senso religioso che ancora è vivo nei
vostri cuori e vi tiene legati con fiducia e speranza alla Chiesa e a noi pastori da
cui vi aspettate una presenza attenta, una riflessione illuminata, una prospettiva di
futuro, una testimonianza viva di coraggio, di verità e di speranza cristiana.
Pertanto condividiamo con voi:
1. La nostra grande preoccupazione per quanto di problematico stanno
vivendo le nostre comunità civili. In particolare riteniamo che si sta
affievolendo sempre più:
 Il senso e la ricerca del “bene comune” oscurato dal solo interesse privato;
 Il valore della “legalità” e dei “diritti” in ogni aspetto della vita privata e
pubblica;
 La coscienza del “territorio” come casa di tutti e per tutti;
 Il continuo e comune discernimento morale tra ciò che è bene e ciò che è
male.
Tutto ciò, in molti lascia spazio al clientelismo umiliante, alla sopraffazione
dilagante, alla violenza efferata, al potere mafioso, mentre in tanti altri provoca
paura, rassegnazione, insicurezza sociale, disaffezione alla partecipazione civile,
sociale e politica … fino a determinare l’esodo dei nostri giovani dalla nostra terra.
2. I nostri seri interrogativi:
 Che cosa deve cambiare nel nostro modo di vivere e di essere credenti?
 Che cosa è mancato nel nostro modo di educare le giovani generazioni
alla vita e alla fede?
E’ certo inquietante la facilità con cui adolescenti e giovani si lasciano
sedurre dal fascino della violenza e del facile guadagno.
Riteniamo, perciò, opportuno riflettere con voi sul modo di coniugare la
fede e la vita; su come crescere nella coscienza di cittadinanza con i suoi
diritti e doveri; su come contribuire a spezzare la catena della clientela
politica; su come essere vicini a chi subisce la violenza del pizzo e dell’usura.
3. Il nostro accorato invito a reagire, ad alzare il capo, a credere alla forza
del Vangelo e dell’amore.
E’ giunto il momento di svegliarci dal sonno della rassegnazione,della paura,
del silenzio complice e di dare una svolta significativa:
 al nostro modo di impostare le relazioni sociali ed economiche;
 alla nostra religiosità che non può convivere con l’ingiustizia, l’illegalità e
il disimpegno;
 al nostro modo di educare e trasmettere valori alle nuove generazioni;
 al nostro modo di abitare questo territorio;
 per un maggior impegno verso una città da ricostruire, una politica
da rendere credibile, un agire morale che rispetti la vita e la dignità di tutti;
una convivenza pacifica e integrata con gli immigrati.
Facciamo nostro l’appello del vangelo alla responsabilità personale e comunitaria
per denunciare, combattere e abbattere le strutture del male e i suoi effetti nefasti.
Non ci è permesso di rinviare scelte che dipendono da ciascuno di noi.
In tutto questo, noi Sacerdoti e Religiosi, siamo accanto a voi e per primi
ci impegniamo a farci carico della sofferenza e della speranza delle nostre città,
a diffondere una cultura di legalità e solidarietà; ad accogliere e ascoltare le
vittime di ogni sopraffazione; a sostenere quanti si vorranno impegnare
privatamente e pubblicamente per la serenità sociale, dando ragioni di speranza
a quanti vogliono vincere il male con il bene.
Barcellona P.G. 15 marzo 2009
III° domenica di quaresima
I vostri Sacerdoti

Eh sì, proprio così! Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata! Celebre frase, l'originale in latino, che dice tutto e la di molto su ciò che accade nella politica oggi. In tempo di crisi mondiale i grandi discutono, mentre la gente muore di fame o per mancanza di vaccino, ma non voglio fare retorica gratuita per discorsi che già si fanno e poi a riparlarne a volte sa di pasta fritta: non dice niente, almeno in questo contesto.
Dopo la premessa voglio riprendere la celebre frase per dire che mentre un candidato sindaco e la sua colazione, così a dir eil vero altri, condannano e denunciano la compravendita, meschina, di voti, altri l'altra coalizione, che si sente la coda di paglia o comu si rici a pachino: "cu sa senti sa n'tona" ecco che è pronta denunciare per via editoriale con articoli il fatto che si vuole confondere la gente.
Ora è vero
1. o la gente si confonde
2. o meglio, visto la morale, non va nessuno a votare
3. almeno ci sono quelli ca si puonu accattari n'piezzu i pani, in tempo di crisi.

In morale, per chi ne sa, bisogna chiedersi: qual è il male minore?
In questo caso, come in altri, non c'è male minore, è male e basta!

1. è male confondere la gente, poi succedono le cose che non dovrebbero succedere.
2. è male non andare a votare o dire tanto che cambia... no questo non si deve dire... ricordate la parabola della goccia d'acqua?
3. è male vendere il voto, ma è ancora più male ingannare il popolo. e siccome il popolo ha fame, ma non è stupido, i bravi politici che vendono, se la troveranno sul ... (scusate) perchè chi ha ricevuto non darà, o meglio saranno in pochi che daranno e molti quelli che ve la daranno...

Con questo cosa voglio dire? è vero i veleni non hanno fatto sempre del male, ma è anche grazie ai veleni che si sterilizza, si guarsice, si estirpa.
Ben vengano questi tipi di veleni, che hanno tutto di legale e niente di mucciato, come, purtroppo, in passato, recente passato.

ciao tony,
approposito di guerre puniche, io consiglierei l'uso degli "specchi ustori" di Archimede per difendere Pachino, da una parte dalle imposizioni Provinciali, ma queste cose se le sbrigano loro, dall'altra dai conflitti interni di pachino.
Come ho detto altre volte io non credo alla destra e alla sinistra quando si parla di elezioni comunali, a parte che visti i salti mortali carpiati raggruppati che si sono fatti, è impossibile dire chi sta in una o nell'altra trincea.
Personalmente apprezzo il tentativo di superare queste barriere ideologiche da parte della coalizione che sostiene Rotta, ma li vedo più come elemento destabilizzante e rubavoti a "destra" e a "sinistra".
Poi c'è Preziosi, sembra che molti hanno un buon ricordo della sua amministrazione (io no perche non me ne interessavo, troppo occupato da grest e cose varie)però lo vedo deboluccio come coalizione...
La Corte, mi ricorda Giuliano Ferrara che della legge 194 fece il suo cavallo di battaglia per le ultime politiche,cosi La Corte fa lo stesso dello svincolo.
E infine Bonaiuto, che dire, personalmente non so nulla, però credo che vincerà a mani basse (forse non si arriva nemmeno al ballottaggio) scortato da una armata ...brancaleone... ma cmq sembra ben messo.

saluti a tutti
mikele

certo michele, chi vincerà vincerà. la tua analisi è esatta. Però potrò dire " io non l'ho votato" ed questa la forza della democrazia. dunque voto quello che ti ho detto. Infine penso che se dovesse accadere il ballottaggio e preziosi si alleerebbe con rotta la cosa è fatta. Un ibrido è vero, ma meglio dell'altra parte...

vogliamo qui proporre il nostro unico e indiscusso candidato: attraverso questo link potete capire e avere soprattutto le idee chiare, per chi non le avesse e siamo in tanti... Ciao a presto! Auguri al prossimo Sindaco

:lol:Tony sei un grande !!! E' da una settimana che propongo lo stesso slogan del grande e unico Totò che sapeva leggere bene e interpretare ancora meglio i sentimenti popolari e non solo,ma sopratutto ironizzare sui politici e sul modo di fare politica. Mi hai fatto morire dalle risate e direi che per la situazione a Pachino questo candidato è azzeccatissimo appoggio.

Nonostante tutto... noi non possiamo augurare al nuovo sindaco: BUON LAVORO. Sia di buon auspicio il nostro augurio e cmq la nostra collaborazione sempr eper il bene della polis: di Pachino. Auguri sig. Bonaiuto