Davvero si offendono i musulmani?

Questa storia l’ho sentita narrare da Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento Europeo, in un incontro a Segrate.
Così il racconto:
"è accaduto che mio figlio Angelo, che frequenta la scuola materna a Milano, mi venisse incontro tutto festante per comunicarmi che gli era stato assegnato il ruolo del protagonista nella recita di Natale. Naturalmente la notizia mi ha rallegrato e gli ho chiesto: “Caspita sei in gamba ! Non dirmi che tu rappresenterai Gesù Bambino !” “Ma no papà” “Allora sarai certo San Giuseppe !” “No, no” “Un angelo? Un angioletto ! Angelo di nome e di fatto !” “No niente angelo” “Beh” faccio io perplesso “Certo farai il pastore, con il pellicciotto e con con un agnellino in spalla” “Ma no, che dici papà, io sarò il Fungo !!” Ho strabuzzato gli occhi: “Il fungo, ma di che funghi stai parlando ? Non ci sono funghi nella recita natalizia !” “ Ma papà forse nel tuo asilo si faceva diverso, ma il fungo è il protagonista” ribadisce il mio bambino un poco perplesso per la mia reazione delusa.
E allora ho deciso di andare a parlare con l’insegnante, per capire cosa bolliva in pentola, con un brutto presentimento. “Si” ribadisce lei “infatti suo figlio interpreterà il ruolo del fungo nella recita dell’inverno” “Ma scusi che razza di roba è la recita dell’inverno ? Non si sta avvicinando il Natale ? Non è la nascita di Cristo che festeggiamo da 2000 anni ?”
“Eh no, ormai siamo in un paese multiculturale, per non offendere i bambini musulmani, che sono numerosi, noi festeggiamo l’inverno. Così tutti sono contenti e viviamo in pace, nel rispetto reciproco !” Le mie obiezioni esterrefatte sono cadute nel vuoto, così, con mia moglie e mia figlia siamo andati ad assistere alla recita del mio bambino che, per festeggiare il Natale, era stato vestito da fungo.
Con il nuovo anno sono state riaperte le scuole, ma ho notato che i bimbi musulmani non frequentavano più la scuola materna di mio figlio Angelo. Temendo che la mia reazione fosse stata eccessiva, ho deciso di andare a visitare il padre di uno di loro, nella sua macelleria vicino alla mia abitazione. “Buongiorno Mohammed, guarda, se ti ho offeso ti chiedo scusa, veramente mi dispiace che i vostri figli non vadano più a scuola, vi prego di tornare con tutto il cuore.” “No ti sbagli sai, tu non ci hai offeso e i nostri figli vanno a scuola. Noi ci teniamo che studino. Che abbiano una buona cultura, e un buon lavoro poi, in questa società. Vogliamo anche che siano migliori dei vostri figli. Non ti preoccupare” “Ma allora che scuola frequentano ?” “Li abbiamo iscritti, tutti insieme, due strade più in là, nella scuola privata gestita delle suore. Perché noi non possiamo fidarci di insegnanti che non hanno il coraggio di parlare della loro religione. Che cosa possono insegnare, se non sanno neppure chi è il loro Dio ?”.
Meditiamo, gente, meditiamo !!

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